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martedì 18 gennaio 2011

Prevenire e curare le malattie da raffreddamento

Con le piogge e il brutto tempo, arrivano anche le prime influenze. L'autunno ci regala noiosi raffreddori, tossi, febbri, mal di gola, che a volte ci costringono a letto e a rallentare gli impegni di tutti i giorni. Come è possibile evitarli? Rinforzando le difese del nostro corpo. E in questo la natura può venirci in aiuto: a cominciare da una corretta alimentazione (mangiando, per esempio, cibi di stagione come castagne, uva o melograni) e con l'ausilio delle piante officinali per rinforzare il nostro sistema immunitario.

Rimedi fitoterapici
Le piante officinali sono un ottimo mezzo per rinforzare l'organismo e metterlo nelle migliori condizioni per affrontare l'inverno.
Sia per la prevenzione che per la cura delle malattie da raffreddamento, due sono le piante più efficaci: l’echinacea e l’uncaria tumentosa. La prima è una pianta importante soprattutto nella prevenzione perché stimola le difese immmunitarie, potenziandole. La sua azione è anche curativa, infatti l’echinacea è in grado di intervenire nelle fasi acute delle malattie da raffreddamento, bloccando la proliferazione batterica tipica dei primi malanni autunnali. L’uncaria tumentosa è una radice che ha la proprietà di aumentare le difese immunitarie. Se associata all’estratto di salice è ottima contro raffreddori e tossi stagionali. È considerata un antibiotico naturale, a bassa tossicità e senza effetti collaterali. Si applica anche in caso di artriti e reumatismi.

All’echinacea o all’uncaria tumentosa può essere abbinata la rosa canina, un arbusto comune nelle boscaglie e nelle siepi lungo le strade di campagna, diffuso nelle regioni temperate e subtropicali dell'emisfero settentrionale. Per la presenza essenzialmente di vitamina C, si impiega nel trattamento di malattie influenzali, nei raffreddori, come prevenzione delle malattie virali a carico dell'apparato respiratorio; è consigliata non solo nel cambio di stagione (aumenta infatti le difese immunitarie), ma anche negli stati allergici, nelle infiammazioni e negli stati di debilitazione.

E ancora, la propoli combatte la crescita di microrganismi responsabili delle infezioni respiratorie ed è quindi indicata nei casi di tosse, tracheiti, mal di gola e raucedine. Contiene vitamine del gruppo B, vitamina C ed E, sali minerali, flavonoidi, balsami, composti di natura aromatica, aminoacidi e molte altre sostanze. È una pianta essenziale nelle affezioni delle prime vie respiratorie: è usata soprattutto in caso di mal di gola, tosse, faringite, rinite, tonsillite, otite e sinusite. La spirea e il salice contengono principi molto simili all’acido acetilsalicilico e servono a contrastare la febbre.

Il sambuco è un diaforetico (aumenta la secrezione del sudore) ed è usato quindi contro la tosse secca e la faringite. L’altea, la malva e la piantaggine sono erbe ricche di mucillagini emollienti che agiscono sulle mucose proteggendole dalle irritazioni. Menta, pino, timo e liquirizia sono invece indicati contro la tosse grassa, poiché contengono oli essenziali e saponine che stimolano la formazione di muco e lo rendono fluido favorendone così l’espettorazione.
Non appena si manifestano i primi sintomi di influenza, si suggerisce una tisana a base di spirea, sambuco, salice e rosa canina: lasciatela in infusione per 10 minuti, addolcitela con miele o zucchero e bevetela almeno tre-quattro volte al giorno.

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